lunedì 10 dicembre 2007

Basta un fiore per muovere l'aria

E' il '74 l'anno della svolta e della consacrazione.
Angelo Citrico mostra al pubblico del Madison Square Garden quella per alcuni è la sua opera più importante: Neve.

Il fulcro dell'opera è ovviamente il fiore. Il fiore in contrasto con il paesaggio innevato, a simboleggiare la caducità della condizione umana e la bellezza del vivere.
Ma il messaggio non si ferma certo qui, perché Citrico sale di un livello e si (ci) chiede: eppure non siamo forse tutti cose inanimate? Siamo realmente proprietari del nostro destino e delle nostre azioni, o non forse come delle marionette inconsapevoli siamo esposti alle intemperie ed ai lazzi di una divinità burlona? La risposta che Citrico da, che non può esimersi dal dare, la si ricava dal particolare degli alpinisti che affrontano la montagna. Essi sfidano l'ombra ed il bisogno di assoluto che attanaglia tutti noi. Con i loro sforzi ci insegnano che la via, per quanto oscura e perigliosa, va inventata ogni giorno senza preoccuparsi del senso e del punto d'arrivo, perché ciò che da significato al nostro vivere è solo questa indomita, infinita e perdente sfida tra noi e l'assurdo del mondo.
E' un messaggio di speranza che non ha eguali nella storia dell'arte.

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